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venerdì 23 febbraio 2018

Recensione "Blood of the Prophet" di Kat Ross, #2 Il Quarto Elemento

Buongiorno amici,

oggi Anna ci parla del secondo volume della serie fantasy 'Il Quarto Elemento', "Blood of the Prophet", scritto da Kat Ross ed arrivato in Italia l' 8 dicembre grazie a Dunwich edizioni.
Buona lettura!



Titolo: Blood of the Prophet
Autore: Kat Ross
Editore: Dunwich Edizioni
Genere: Fantasy
Data D'Uscita: 8 Dicembre 2017
Serie: Il Quarto Elemento



Visionario. Alchimista. Salvatore. Santo.
Il Profeta Zarathustra è stato chiamato in molti modi. Ora trascorre il suo tempo disegnando capre dall’aspetto bizzarro. Ecco cosa succede quando ci si ritrova in una cella per duecento anni. Ma l’uomo che potrebbe essere impazzito, e che decisamente dovrebbe essere morto, è di colpo tornato a essere molto importante…


Sono passate soltanto poche settimane da quando Nazafareen è fuggita dai sotterranei del Re con il suo daeva, Darius. Sperava di non dover mettere più piede all’interno dell’impero, ma la ricerca del Profeta l’ha condotta nell’antica città di Karnopolis. Devono trovarlo prima che Alexander di Macedonia bruci Persepolae, e con essa la madre di Darius. Ma non sono i soli a cercarlo.


Il negromante Balthazar ha i suoi piani per il Profeta, così come il capo delle spie dei Numeratori. Mentre Nazafareen viene attirata in un gioco pericoloso, i suoi nuovi poteri prendono una brutta piega. Soltanto il Profeta comprende il segreto del suo dono, ma il prezzo di quella conoscenza potrebbe rivelarsi più di quanto Nazafareen sia disposta a pagare…





Il Quarto Elemento series:
1. The Midnight Sea RECENSIONE
2. Blood of the Prophet 
3. Queen of Chaos (INEDITO IN ITALIA)

Blood of the Prophet riprende proprio dove 
il libro precedente ci ha lasciati: ritroviamo, quindi, Nazafareeen e Darius che, con l’aiuto di Tijah e Myrri, vanno alla ricerca del profeta Zarathustra, nella speranza di convincerlo a distruggere i bracciali che legano i daeva agli umani. In questo modo, il giovane Alexander potrà conquistare Persepolae in modo pacifico, senza dover combattere contro un esercito che conta un numero altissimo di daeva che combattono contro la propria volontà. Ovviamente, la ricerca sarà piena di ostacoli che metteranno tutti a dura prova, qualcuno più di altri, testandone la loro lealtà e il loro coraggio. 


«Ucciderò chiunque e qualunque cosa ti si avvicini, Nazafareen», disse Darius, accarezzandomi i capelli crespi come lo avevo visto accarezzare il gatto alla Lancia di Marduk. 




Sporadicamente, la narrazione avviene dal punto di vista di Balthazar, il negromante già incontrato nel primo libro, che qui avrà una rilevanza maggiore. Questo cambio di punti di vista permette di conoscere meglio la regina malvagia, di cui si sa veramente poco, ma, soprattutto, permette di capire la storia del personaggio, cosa lo ha indotto a svolgere determinate azioni così malvagie. Inoltre, viene dissipato un po’ l’alone di mistero che circonda la figura dei negromanti. Essendo il secondo libro di una trilogia, Blood of the Prophet funge da collegamento tra il primo e l’ultimo libro, in cui vengono chiariti alcuni concetti e ne vengono avviati altri, che verranno sicuramente conclusi successivamente. Questo, però, a mio parere, non giustifica la lentezza con cui procede, c’è molta meno azione rispetto al primo libro, basta dirvi che per circa la prima metà del libro viene descritta tutta la progettazione e i piani che fanno i protagonisti per recuperare il profeta, e mentre loro stessi si annoiavano dell’attesa forzata, io mi annoiavo con loro. L’unica cosa che ha reso un po’ più movimentata questa prima metà è stato il punto di vista di Balthazar, che lerlomeno è stato qualcosa di nuovo ed intrigante. In tutta questa attesa, però, c’è stato un lato positivo: finalmente, e ribadisco, FINALMENTE, il rapporto tra Nazafareen e Darius evolve, gli viene dato lo spazio che meritavano all’interno di questa serie, senza diventare banali o scontati. Li ho amati, mi sono piaciuti sin dall’inizio, non sono proprio la classica coppia senza difetti, ma nonostante ciò, giorno dopo giorno, scelgono di stare insieme, sostenendosi a vicenda e rimanendo uniti qualsiasi cosa accada. Superando la prima parte, c’è una carrellata di eventi, anche di grossa portata, che, ovviamente, mi hanno tenuta incollata al libro e che, ad un certo punto, mi hanno spezzato il cuore, rendendo la lettura paragonabile ad una giostra di emozioni. Nazafareen, ancora una volta, mostra la sua bontà ed il suo amore verso gli amici e, cosa più importante, risulta ancora più cazzuta rispetto al primo libro. Tutto ciò, unito allo spazio che le viene dato insieme a Darius, sarebbe stato bellissimo se, a tratti, il suo comportamento non risultasse un po’ forzato, ma credo che questa sensazione sia dovuta a piccoli vuoti di trama. Infatti, verso la fine, ho avuto come la sensazione di aver saltato qualche pagina, avrei preferito che determinati aspetti venissero spiegati un po’ meglio, considerando anche l’importanza che hanno avuto ai fini della trama stessa. 


Tutto ciò che aveva voluto era essere il cacciatore invece della preda. Poter decidere cosa ne sarebbe stato di lei. 




In definitiva, è stata una buona lettura, ma avevo aspettative un po’ più alte. Alcune cose si potevano tranquillamente evitare, altre, invece, come ho appena accennato, necessitavano di maggiore attenzione. Un paio di volte mi è capitato di dover rileggere la pagina per capire meglio le dinamiche, e questo non ha reso proprio scorrevole la lettura. Spero in un seguito un po’ più avvincente, ma sono felice della piega che hanno preso le cose (soprattutto per i protagonisti). Quindi, direi che, in attesa di Queen of Chaos, non possiamo far altro che fare il tifo per Nazafareen e Darius! 
Alla prossima!



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