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venerdì 15 dicembre 2017

Recensione "Dieci piccoli infami" di Selvaggia Lucarelli

Buongiorno Carissimi Amici,

oggi vi parlo di un libro molto divertente e leggero, "Dieci piccoli Infami", scritto dalla nota giornalista Selvaggia Lucarelli, uscito lo scorso 13 luglio grazie alla Casa Editrice "Rizzoli".




Titolo: Dieci Piccoli Infami
Autore: Selvaggia Lucarelli
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Uscita: 13 luglio 2017

La migliore amica che tradì la sua fiducia dopo cinque anni, quelli delle elementari, di complicità ininterrotta e simbiosi pressoché totale. Un parrucchiere anarchico, poco incline all’ascolto delle clienti e molto a gestire taglio e colore in assoluta libertà. Il primo ragazzo a essersi rivolto a lei chiamandola gentilmente “signora”. Un ex fidanzato soprannominato Mister Amuchina per la sua ossessione paranoide verso l’igiene e l’ordine, prima che un incidente ponesse provvidenzialmente fine all’asettica relazione. La suora che avrebbe voluto fare di lei la prima “Santa Selvaggia” della storia. Sono solo alcuni dei personaggi inseriti da Selvaggia Lucarelli nella sua personalissima blacklist, un girotondo di piccoli infami che, più o meno inconsapevolmente, l’hanno trasformata anche solo per pochi minuti in una persona peggiore. Dopo il grande successo di Che ci importa del mondo, suo romanzo d’esordio, Selvaggia Lucarelli ci consegna un libro scritto con sincerità, autoironia e con il suo inconfondibile stile corrosivo. Perché Dieci piccoli infami non è solo una rassegna di incontri sciagurati ma un’autentica resa dei conti: con i mostri più o meno terribili in cui inciampiamo nella vita e anche un po’ con la nostra capacità di riderne e di (non riuscire proprio a) perdonare.






Dopo una lunga latitanza dalle recensioni, e ahimè, anche dal mio amato e-reader, oggi vi parlo di un libro che si discosta parecchio dalle mie solite letture. Negli ultimi mesi la mia vita è parecchio cambiata, mi viene un po’ in mente una canzone di Laura Pausini che dice: “Ho cambiato i miei numeri, traslocato di amici e abitudini”, ed è per questo che avevo bisogno di cambiare genere letterario, mi ci voleva una lettura leggera e divertente, e soprattutto, non troppo lunga. E infatti, Dieci piccoli infami è un libro che si legge tutto d'un fiato (anche se io ci ho messo una settimana, perché la sera sono uno zerbino, non perché non mi sia piaciuto). Nonostante la voglia di leggerezza, a convincermi a leggere questo libro è stato un post che Selvaggia Lucarelli ha condiviso per la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, un capitolo del libro, nello specifico, in cui racconta un episodio della sua vita, quando, appena quattordicenne, si è trovata a vivere una situazione davvero spiacevole, un momento che, come ha detto lei, ha segnato la fine della fiducia nei confronti degli adulti. 
Oltre a questo capitolo, che è decisamente il più serio, gli altri nove sono più leggeri e raccontano aneddoti passati in cui i protagonisti sono persone che hanno segnato un momento di cambiamento nella vita dell'autrice. 


Mi è piaciuto tanto il fatto che riuscissi a immedesimarmi in alcuni suoi racconti, perché, nonostante qualche anno di differenza, anche io mi sono trovata a vivere i meravigliosi anni ’90, gli anni in cui non c’erano i cellulari, e per chi non ha vissuto quell’epoca, è difficile immaginare quanto ci si potesse trovare in difficoltà in alcune situazioni. Tra racconti passati, recenti e meno, Selvaggia Lucarelli ci racconta una parte di sé stessa, con la sua simpatia, il suo cinismo e i suoi modi sempre un po' sopra le righe, e quello che se ne evince è che, dopotutto, è una di noi: una donna assolutamente normale, con le sue debolezze, la sua sfiga e con il suo bel fardello sulle spalle che, sono certa, è simile a quello di molte donne. Mi sono divertita tantissimo, ho trovato alcuni momenti davvero esilaranti, come il panorama a Masada; ma il momento top, per me, l’ho letto nel capitolo dedicato al mito dell’adolescenza, non era l’epilogo che mi aspettavo e, giuro, mi sono spanciata dalle risate. Quindi, consiglio la lettura a tutti, soprattutto alle donne della mia generazione (dai trenta in su, diciamo), credo possano apprezzare e capire meglio alcuni aneddoti raccontati. Una lettura leggera e divertente che vi farà trascorrere qualche ora in allegria. Alla prossima (chissà quando :P).




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