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lunedì 20 novembre 2017

Recensione "Bad Romance" di Jen McLaughlin

Ciao a tutti Amici,

oggi vi parlo di Bad Romance, romanzo autoconclusivo di Jen McLaughlin uscito il 28 Settembre grazie alla casa editrice Newton Compton Editori.
Dopo averci fatto battere il cuore con Finn, conosciuto nella Out of Line Series, l'autrice ci presenta un nuovo soldato tutto da amare e una storia complicata al limite dell'esasperazione!
Seguitemi e capirete il perchè...

Buona Lettura!




Titolo: Bad Romance
Autrice: Jen McLaughlin
Editore: Newton Compton Editori
Pubblicazione: 28 Settembre 2017
Genere: Contemporary Romance

Una brava ragazza si innamora del ragazzo più sbagliato che ci sia: il suo fratellastro. 



Sette anni nell'esercito cambiano un uomo. Ma una ferita alla spalla mette fine alla carriera da cecchino di Jackson Worthington, e viene rimandato a casa, a combattere una battaglia che gli è fin troppo familiare: stare lontano da Lily Hastings. È pur sempre l'angioletto del suo ricco paparino, innocente, assolutamente adorabile, tanto pulita quanto Jackson è sporco. Ed è sempre la sua sorellastra, proibita, ma mai dimenticata, non dopo il bacio appassionato per il quale a diciotto anni è stato cacciato di casa. All'epoca non era riuscito a resisterle. Come potrebbe resisterle ora?
Lily sta per sposare un uomo che non ama, e impegnarsi in un lavoro stressante che odia, tutto per compiacere suo padre, che controlla tutta la sua vita. Come se non bastasse, il suo primo amore è tornato, con un corpo scolpito e appena una traccia del ribelle che ha segnato il suo destino con le sue labbra. Il tempismo di Jackson non potrebbe essere peggiore... o migliore. Perché Lily ora è cresciuta. Muore dalla voglia di assaggiarlo di nuovo. E per la prima volta, è pronta a essere una cattiva ragazza.





Mi sento come se avessi corso per prendere un treno in partenza… con l’acqua alla gola… come se stessi nuotando cercando di risalire in superficie… Vi chiederete: cos’è, un romanzo claustrofobico? Vi rispondo: No, non lo è! Però vedere questi due ragazzi che vogliono amarsi ma non possono, che muoiono di passione l’uno per l’altra e non possono viverla liberamente, è stato… “grr che nervi!”, in alcuni momenti talmente snervante da prendere il lettore e lanciarlo contro la parete!



Cerco di farvi capire la situazione per gradi:

  1. Jackson e Lilly, protagonisti del romanzo, sono fratellastri. Oh-oh!
  2. In realtà, la madre di lui si è sposata col padre di lei, perciò non c’è alcun legame di sangue tra i due, ergo, POSSONO avere una sana relazione (urrà!).
  3. Jackson ritiene che Lilly sia troppo per lui, perciò si rifiuta di mostrare alcun interesse nei suoi confronti che non sia amicizia o sentimento fraterno (nooo! ma perchèèèè).

Questi sono i punti di partenza essenziali; ora,cerco di essere un po' più chiara: il prologo ci offre uno scorcio della vita familiare dei ragazzi, quando ancora Lilly era una giovane quindicenne e Jackson, 3 anni più grande di lei, era in attesa di essere arruolato. Jackson non è molto ben visto dal suo ricco patrigno, e il povero ragazzo non gode neanche dell’appoggio della madre, una cretina che lo ha dato alla luce solo perché era rimasta incinta… (no comment a riguardo…). Entrambi, pianificano il futuro di Jackson a Yale, dove dovrà studiare per diventare un avvocato, senza voler tenere in considerazione l’intento del ragazzo di entrare nell’esercito. Intuite il rancore che prova lui nei loro confronti? E, in tutto questo, l’unica nota positiva è Lilly... la giovane, dolce, intelligente, ingenua, innocente e bellissima Lilly. Jackson sa che Lilly ha una cotta per lui, ma non la considera altro che la sua migliore amica, nutre nei suoi confronti sentimenti fraterni, protettivi, o almeno questo è ciò che propina a se stesso dato che, in realtà, in sua presenza il battito cardiaco accelera, il fiato si spezza e, insomma, diciamo che tanto fraterno non è!

«Non avrei saputo dire da dove nascessero quei sentimenti nuovi, ma di sicuro era meglio darci un taglio»

E quando ci scappa il bacio, uno di quelli che da semplice e innocente diventa passionale tanto da voler andare oltre, direi che il “sentimento fraterno” va a farsi benedire! E proprio durante questo bacio, vengono beccati dal padre di lei e quest’ultimo, che già non sopportava Jackson, coglie la palla al balzo per cacciarlo di casa.
Da quel giorno passano sette anni, e da qui prende via lo svolgimento della narrazione. Jackson ora è un soldato in congedo temporaneo, in seguito ad un incidente sul campo è stato rimandato a casa, ma nessuno sa del suo ritorno. Con gli anni, ha sviluppato maggiormente un atteggiamento menefreghista, non gli importa di niente ed evita, anzi no, si rifiuta di creare legami con le altre persone, perché se non ti affezioni non rischi di rimanere ferito. L’unica eccezione a questa sua regola è stata Lilly, anche se di sicuro, al momento, lei dovrebbe odiarlo visto che lui non ha mai risposto a nessuna delle sue lettere, finché lei è arrivata al punto di non scrivergli più. Ha adottato la tattica del silenzio in maniera tale che lei si stancasse e si liberasse di lui, una delle cose più difficili, e anche stupida, che si è imposto di fare: farle credere che non gli importasse niente di lei.

«Meritava di meglio. Doveva dimenticarmi e farsela passare. Prima o poi sarebbe successo. Lo sapevo»

Quindi, quando si incontrano per puro caso in un locale, l’unica cosa da fare è andare via, evitarla; ma il destino, ovviamente, ha in serbo tutt’altro per loro. Eh eh, leggete, leggete pure! Tiratevi i capelli come ho fatto io!
Lilly ha passato la sua intera vita a fare la cosa giusta, ha sempre rigato dritto, mai un atto di ribellione, mai un no, è sempre stata la ragazza perfetta, ha sempre fatto tutto per compiacere il padre. Per 22 anni non ha mai fatto nulla per se stessa, e dopo l’ennesima imposizione da parte del padre (incredibile ma vero, le ha scelto l’uomo da sposare!), finalmente capisce di dover mettere fine a tutto ciò e iniziare a vivere la sua vita, fare e prendere ciò che vuole e, al momento, la cosa che vuole maggiormente è Jackson.


Ho letto questo romanzo tutto d’un fiato, cioè, l’ho iniziato la mattina e l’ho finito la sera, perché davvero, credetemi, avevo l’ansia di sapere come sarebbe andata a finire. La passione che divampa tra questi due ragazzi è incredibile e palpabile, nonostante Jackson ponga dei limiti, tenti di mantenere il loro rapporto su un livello fraterno, non riescono a stare lontani e non possono fare a meno di cedere al fuoco che li divora. Perché, per quanto la sua disciplina e il suo autocontrollo gli impongano di mantenere il tutto su un piano prettamente platonico, l’attrazione sessuale che aleggia tra questi due di platonico non ha proprio niente!

«Sentivo una tensione fortissima. Una tensione sessuale che ero sicura non saremmo stati in grado di evitare ancora a lungo»

La narrazione, alternando i POV, rende maggiormente il senso di frustrazione che scaturisce dall’intera situazione in cui si trovano, e ci permette, come di consueto, di conoscere maggiormente entrambi i personaggi.
Jackson, così rude, virile e pericoloso, non conosce altro modo di vivere se non quello dell’esercito, e con conosce altro linguaggio se non quello dell’orgoglio, della sopravvivenza e della guerra. Porta dentro di sé dolore, rimpianto, paura e passione, è un uomo cresciuto e reso duro dalla vita, ha vissuto e visto cose che nessuno dovrebbe mai né fare né vedere, non è più il ragazzo di un tempo e per quanto possa amare Lilly, è convinto di non essere la persona giusta per lei.


Lilly appare splendente, spensierata e piena di vita, ma è solo apparenza, perché in realtà dentro di sé soffre per non aver potuto vivere come avrebbe voluto. È una ragazza con un gran senso del dovere, disposta a fare di tutto per il bene altrui, anche se ciò significa rinunciare alla sua felicità. È un personaggio che subisce una crescita caratteriale durante tutto il percorso narrativo, passando dall’essere troppo accondiscendente, fino a sviluppare un’ottima forza di volontà che alla fine mi ha fatto esclamare: “ben fatto ragazza!”. Ma, ripeto, alla fine.
Sbattere la testa al muro, ecco cosa volevo fare mentre leggevo questa storia. Dare forti testate alla parete e avere la facoltà di entrare nel romanzo e dirne di tutti i colori a entrambi i protagonisti!
Fatta eccezione per alcuni termini che avrei tradotto diversamente, e alcuni dettagli buttati lì, accennati e lasciati all’intuizione e di cui, appunto, avrei voluto saperne di più, devo dire che è stata una bella lettura, ho provato quasi tutte le emozioni che mi aspetto e voglio sentire ogni volta che mi immergo in una storia. E poi c’è lui, il soldato figo, duro e tenero allo stesso tempo, bravo ad andarsene e pessimo a rimanere, con qualche difficoltà a tornare ad essere un normale civile, e che, nonostante tutto, vorresti incontrare almeno una volta nella vita.

«Ero sopravvissuto alla guerra. Ai missili, alle bombe, alle pallottole. Ma quel sentimento che provavo quando ero con lei… bè mi terrorizzava più di tutte quelle cose messe insieme»






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