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lunedì 10 aprile 2017

Recensione "Un Delitto Quasi Perfetto" di Jane Shemilt

Amici lettori,

oggi Jessica ci parla di un giallo, edito Newton Compton editori e uscito in Italia il 26 maggio 2016. Si tratta di UN DELITTO QUASI PERFETTO dell’autrice Jane Shemilt.

Buona lettura!


Titolo: Un Delitto Quasi Perfetto
Autore: Jane Shemilt
Editore: Newton Compton
Genere: Giallo
Pagine: 259

Emma e Adam Jordan sono due medici all’apice della carriera, così quando viene loro offerta l’opportunità di trascorrere un anno in Africa, con i tre figli, per collaborare a un progetto di ricerca, accettano con entusiasmo, convinti sia l’occasione che aspettano da sempre. E sarà di certo un’esperienza che non dimenticheranno, ma non per le ragioni che i Jordan immaginano. Quando una sera Emma torna a casa e trova vuota la culla del piccolo Sam, il più piccolo dei loro figli, la famiglia capisce che il sogno si è trasformato nel peggiore degli incubi. Un anno dopo, a migliaia di chilometri di distanza, Emma è ancora ossessionata dall’immagine di quella culla vuota, e continua a isolarsi sempre di più dal resto della famiglia. Che ne è stato di Sam? È ancora vivo? Si è trattato di un rapimento o di qualcosa di più inquietante? Cos’è successo davvero quella notte?





Pioveva a Londra nel Marzo 2013, ed Emma e Adam Jordan si apprestavano a concludere una conversazione scomoda per entrambi.
Emma e Adam erano sposati da tanto tempo, e il loro amore andava a gonfie vele, così come la loro carriera: avevano due bellissime figlie, Alice e Zoe e, nonostante qualche rinuncia, finalmente la coppia riusciva a cogliere i frutti del tanto sudato e amato lavoro.
Emma era diventata un'ostretica talentuosa e faceva moltissimi studi per perfezionare le tecniche dei parti più pericolosi.
Adam, ormai, era diventato un perfezionista nelle sue ricerche per le malattie, e aspirava a fare approfondimenti nel luogo in cui sorgevano.

-Abbassò gli occhi. “Mi è stato offerto un posto di ricercatore per un anno in Botswana."-

Emma era furiosa,quanto sudore e quanta fatica per raggiungere quel traguardo nella vita, avrebbe voluto dire, fermare tutto e ricominciare dal principio dopo un intero anno.
Adam era eccitato all'idea di condurre quella ricerca, in un paese che aveva davvero bisogno di lui; il progetto era l‘opportunità perfetta per portare via la sua famiglia dal caos della città e dalla routine, proprio nel momento in cui Alice, la maggiore delle sue piccole figlie, aveva più necessità di attenzioni, e di passare tutto il suo tempo a contatto con la famiglia.

-"Avevo le guance in fiamme per la rabbia."-

Emma scopre di essere rimasta incinta, un tuffo al cuore per lei, che credeva che l'unico ostacolo alla sua carriera potesse essere quella stupida richiesta di Adam.
Inizia con il nascondere la sua gravidanza, nel frattempo studia un piano perfetto per usarla come impedimento al viaggio del marito; daltronde, odiava sentirsi professionalmente un gradino più in basso rispetto a lui che invece, con questo viaggio, sarebbe cresciuto moltissimo.
Passano i giorni, i mesi, e il bambino nel suo grembo inizia a crescere, come la preoccupazione per lo stato psicologico di Alice, che passa da qualche taccheggio innocente a scuola a una vera e propria chiusura della bambina in se stessa.


Adam continua a organizzare il suo viaggio e presto Megan, la sua assistente personale, aiuterà lui con il progetto, ed Emma ad affrontare la gravidanza e tutto ciò che conseguirà la spedizione nel Botswana.
I mesi passano e, durante una nuotata in piscina con la sua famiglia, Adam nota il pancino rotondo di Emma, e dopo una lunga e fiduciosa conversazione decidono insieme che è davvero tempo per loro di ritagliarsi un pò di tempo in mezzo alla natura e alla tranquillità domestica, e di far respirare pace e tranquillità anche a quello che sarebbe stato il nuovo arrivato.
Megan, dolce assistente e amica affezionata di Emma, avendo già vissuto durante la sua infanzia in quel piccolo paese africano, organizza con piacere la loro partenza e la loro permanenza, con tanto di domestici e badanti per le piccole bimbe e per il nuovo pargolo, che Alice chiamerà Samuel, come uno dei suoi protagonisti preferiti di un libro.

 Il cielo era il più vasto e vuoto che avessi mai visto"

La famiglia parte, si ambienta, Alice trova nella sua bambinaia una fedele amica, Adam trova forza nella nuova realtà a contatto con l' AIDS e anche Emma riesce a trovare soddisfazione nel nuovo ambulatorio, dove aiuta le donne del posto a partorire.
Una sera, però, mentre Emma è lontana da casa e il resto della famiglia gioca nel giardino, Sam scompare nel nulla.

L' elefantino di sam è scomparso.Forse hanno preso anche quello."

La preoccupazione di Emma e Adam sale all'inverosimile quando i paesani iniziano  a parlar loro di strategici sequestri, che hanno lo scopo di vendere bambini, o parti di essi, per riti di stregoneria, o come amuleti portafortuna.
L'arrivo della polizia e della stampa porta sconforto, l'ispettore afferma che i primi sospetti cadono sempre all'interno della famiglia, o su chi ne sta a stretto contatto. Motivo? Invidia.

Potrebbe essere qualcuno molto vicino alla famiglia.... mosso dalla gelosia.."

Una madre gelosa, una madre che non può avere dei bambini e lo ruba alle altre madri.
Emma inizia a fare dei calcoli.
Chi potrebbe essere stato?
Megan, che dal suo matrimonio non era mai riuscita ad avere bambini?
La bambinaia  diciottenne tanto legata ad Alice?
Oppure la moglie di Simon, l'insegnante di Alice, che tanto si è tenuto ai bordi del libro, che con discrezione è arrivato e con la stessa è andato via, proprio la sera prima che Sam sparisse?


Ho sempre pensato che la narrativa fosse un dono grande a noi concesso, e che i gialli la arricchissero formando catene di dettagli da studiare a tavolino, facendoci sentire un pò dentro alla stanzetta del capo della polizia. Ma qui non  ho potuto dire lo stesso.
Il romanzo ha una bella narrativa descrittiva, riesce a farci immergere nella natura, ci fa facilmente immaginare le piante, gli animali e la piccola rana morta dentro la scatoletta di Zoe, ma purtroppo manca il mistero.
Ho trovato troppo facile, dopo 199 pagine, fare la prima accusa e destare il primo sospetto, e di solito non è così nei gialli, l'assassino deve trovarsi li fin dalle prime pagine, deve iniziare a stuzziccare i protagonisti da subito e imbrogliarli fino alla fine.
Un delitto quasi perfetto, ma senza un delitto, incredibile, ho pensato, ho ripreso più volte gli ultimi 6 capitoli pensando che mi fossi ammattita, o che la stanchezza avesse preso il soppravvento facendomi tralasciare parti importanti, ma no, il finale è proprio quello, e non ve lo posso svelare qui, ma al nostro lettore di gialli e Thriller consiglio di riporre il romanzo sullo scaffale.
Il voto che assegno a questo scritto è a causa del fatto che, nonostante sia scritto davvero molto bene, è neccessario che venga riposto nel genere giusto, ovvero il Drammatico, allora sì che il lettore ne potrà  rimanere entusiasta.

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