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lunedì 20 febbraio 2017

Recensione "A United Kingdom. L'amore che ha cambiato la storia" di Susan Williams


Salve lettori,

oggi la nostra Denise ci parla di "A United Kingdom. L'amore che ha cambiato la storia" di Susan Williams, uscito il 26 gennaio 2017 grazie a Newton Compton Editori, tratto da un'incredibile storia vera.

Buona lettura!


Titolo: A United Kingdom. L'amore che ha cambiato la storia
Autore: Susan Williams
Genere: Historical Romance
Editore: Newton Compton Editori
Data Pubblicazione: 26 Gennaio 2017


Londra, 1947.
Seretse Khama è salito al trono del Protettorato britannico del Bechuanaland (il futuro Stato del Botswana) a soli quattro anni, anche se la reggenza del Paese è affidata allo zio Tshekedi. Dopo aver terminato gli studi superiori a Oxford si trasferisce a Londra per svolgere il praticantato come avvocato, e lì conosce Ruth Williams, giovane impiegata londinese. È amore a prima vista e i due giovani decidono di sposarsi, ma la prospettiva del matrimonio misto genera scandalo presso i capi delle tribù del Bechuanaland – all’epoca erano state appena avviate in Sudafrica le politiche dell’apartheid. Comincia così una guerra a colpi di pregiudizi e potere tra le autorità locali, il governo della regina e il piccolo Protettorato britannico del Bechuanaland. Dopo il matrimonio, celebrato contro il volere di tutti, Seretse e sua moglie vengono condannati all’esilio. La tenacia dei due giovani sposi, il loro amore e il desiderio di giustizia renderanno la loro storia un commovente manifesto romantico, uno dei più struggenti della storia dei diritti civili di tutti i tempi.



Cari lettori, oggi voglio parlarvi di “A United Kingdom” di Susan Williams, romanzo uscito lo scorso 26 gennaio, da cui è stato tratto l’omonimo film, uscito qualche giorno fa e diretto da Amma Asante.
Siamo alle prese con un romanzo storico che racconta con estrema accuratezza la storia d’amore di Seretse Khama, futuro erede del suo paese, il Bechuanaland (il Botswana di oggi), stato del Sud Africa, con Ruth Williams, giovane ragazza inglese.
Il libro racconta delle difficoltà che Seretse e Ruth hanno dovuto affrontare, dal loro matrimonio, al riconoscimento di Seretse come capo del suo paese, ai diversi anni di esilio e tentativi di ritornare nel proprio paese. I temi più importanti che vengono trattati sono la discriminazione razziale, la politica coloniale britannica, l’apartheid e la volontà d’indipendenza dei vari stati africani.
La Williams ci presenta due personaggi con caratteri molto forti, che cercheranno in ogni maniera di farsi accettare, e grazie alla forza del loro amore, riusciranno a vincere tutti i pregiudizi che caratterizzavano quell’ epoca e diventare così esempio e simbolo di lotta per i diritti civili.
La lettura risulta spesso molto lenta e troppo ricca di informazioni, ma  naturalmente l’autrice deve fare in modo che il lettore si cali nel contesto storico per riuscire davvero a comprendere le vicende narrate.


Tale accuratezza messa nella narrazione degli eventi storici lascia però poco spazio ai momenti romantici, che purtroppo scarseggiano per tutta la lettura.
Nonostante questo però traspare tutta la forza d’animo di questi due personaggi e il coraggio con cui hanno lottato.
Ci viene mostrata anche la forza di un popolo che, anche dopo diversi anni, non smette di sperare e di chiedere a gran voce il ritorno di quello che loro reputano il loro capo legittimo, Seretse Khama.
La forza d’animo di una donna, Ruth, che non si lascia sopraffare da nulla e combatte affianco al marito contro tutto e tutti.

«Io e Seretse, siamo della stessa razza. Il colore della pelle non conta. Non è mai contato»

Seretse, un uomo che nonostante i vari problemi, va sempre avanti mantenendo un atteggiamento amabile e sereno.
Seretse mostrò una dignità regale e una calma degne delle sue origini reali. E per quanto riguarda la sua cara moglie, Ruth, il suo coraggio e la sua audacia, la sua devozione e la sua determinazione saranno ricordate per sempre ogni volta che la storia di questo trattamento disumano verrà raccontata […] Come la sua omonima biblica, Ruth ha seguito Seretse, il suo Dio è diventato quello di lei e così il suo popolo.


Due personalità forti che ci mostrano come sia giusto lottare contro le ingiustizie e per i propri diritti.

“Ma più grave è il loro problema, più uniti diventano.”

Ho ammirato fin dall’inizio Ruth, una donna indipendente, senza pregiudizi e con grande forza d’animo.
Ma anche Seretse, che attraverso la pacatezza, senza mai essere arrogante e senza mai usare una qualsiasi forma di violenza, è riuscito ad ottenere quello per cui lottava, ed è riuscito a distinguersi ed essere elogiato da tutti i più grandi statisti del tempo e perfino da personalità importanti come Nelson Mandela.

“Il rancore non paga. Certe cose sono accadute a tutti noi in passato e sta a noi dimenticarle e guardare al futuro. Non è per il nostro bene, ma per il bene dei nostri figli e dei figli dei nostri figli che dobbiamo raddrizzare questo mondo”

Un libro sicuramente interessante e che vi consiglio di leggere. Non è un romanzo facile da leggere per come è impostato, ma se vi piace il genere e apprezzate una buona lettura impegnativa, è quello che fa per voi. ;-)

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